ISTITUTO DI CULTURA ITALO - TEDESCO
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PER PADOVA E VICENZA
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Max Horkheimer e la ‘nostalgia del totalmente Altro’.

A partire dalla ‘eclissi della ragione’

Relatore: Stefano Martini

 

Venerdì 24 maggio, ore 17.00 in sede e via Zoom

Eclisse della ragione: “Sul concetto di filosofia”



Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria via e-mail a padova@icit.it


Oggi, di Eclisse della ragione leggeremo qualche pagina del Capitolo quinto, “Sul concetto di filosofia”. Così scrive Horkheimer: «Aver fede nella filosofia significa non permettere alla paura di diminuire la nostra capacità di pensare. […] Non esiste una definizione della filosofia; o per meglio dire, la definizione di essa coincide con l’esplicito resoconto di ciò che essa ha da dire. […] La filosofia deve diventare più sensibile alle mute testimonianze del linguaggio, e scandagliare gli strati d’esperienza che si sono sovrapposti a formarlo. […] Ogni concetto dev’essere visto come un frammento di una verità più vasta in cui esso trova il suo significato. Il primo compito della filosofia sta per l’appunto nel costruire con questi frammenti la verità. Non esistono strade maestre per arrivare alla definizione. […] Il problema fondamentale esaminato in questo libro – quello del rapporto fra la concezione soggettiva e quella oggettiva della ragione – dev’essere considerato alla luce di queste riflessioni sullo spirito e la natura, il soggetto e l’oggetto. […] Le due concezioni della ragione non rappresentano due separati e indipendenti modi d’essere dello spirito, benché la loro opposizione esprima una reale antinomia. Il compito della filosofia non sta nel difendere ostinatamente una di queste due concezioni a spese dell’altra ma nell’incoraggiare la critica reciproca e così, se possibile, preparare nel regno delle idee la loro riconciliazione nella realtà» (Horkheimer, Eclisse della ragione, cit., pp. 140, 142-144, 149-150).

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